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Viaggi di lavoro e Duty of Care

airport waiting room

In un mercato globale in cui le aziende esportano idee e prodotti, delocalizzano e si espandono commercialmente verso nuovi territori, spesso critici o pericolosi, esse sono chiamate a tutelare in modo completo ed efficace i propri dipendenti in viaggio di lavoro. Tanto più ora che la pandemia da COVID-19 ha introdotto rischi nuovi ancora più complessi e ha inasprito i rischi già esistenti.

 

I rischi legati ai viaggi di lavoro oggi e in futuro

Le sfide del futuro includono viaggi verso destinazioni con carenza di strutture sanitarie adeguate; rischi legati al terrorismo, instabilità politica e guerra; criminalità organizzata e disordini civili. Altri eventi meno gravi, ma con impatti negativi, potrebbero essere: una permanenza forzata per avverse condizioni atmosferiche o un’epidemia; furto o smarrimento del bagaglio o del campionario di prodotti che si doveva mostrare al potenziale partner commerciale; un infortunio mentre si effettua un sopralluogo in una filiale estera; un malore improvviso. Esempi di piccoli incidenti che possono però avere significative ricadute professionali e personali, andando a compromettere il buon esito della trasferta e incrinando i rapporti tra datore e prestatore di lavoro.

Quando si viaggia per lavoro, inoltre, l’accesso a cure mediche immediate e adeguate potrebbe essere un serio problema, sia per le difficoltà linguistiche sia per la carenza di strutture sanitarie. In altre destinazioni, invece, l’accesso alle cure mediche potrebbe essere estremamente oneroso: Stati Uniti, Canada, Singapore ecc. In tali contesti, risulta fondamentale poter accedere a una centrale operativa per la gestione delle richieste di assistenza medica, presidiata da esperti multilingue che gestiscano le richieste di supporto con tempestiva efficacia. Oltre ad accertarsi che la copertura infortuni e malattia viaggi del datore di lavoro includa il pagamento diretto delle cure mediche, preveda il trasferimento verso centri medici più idonei o il rimpatrio con aereo sanitario e, non da ultimo, che la polizza copra anche la quarantena sanitaria obbligatoria nel luogo di destinazione del viaggio.

In alcuni casi la delocalizzazione della forza lavoro crea nuove figure professionali ed esigenze che vanno oltre le normali trasferte a breve e medio termine. Per le professioni speciali e gli espatriati, occorrono soluzioni assicurative aggiuntive, con programmi sanitari più ampi che vadano oltre la gestione delle emergenze e che potenzialmente coprano anche eventuali famigliari che accompagnano stabilmente o comunque per lunghi periodi i lavoratori.

In aggiunta a questi rischi, la pandemia da COVID-19 ha introdotto ulteriori problematiche, complesse e imprevedibili, e le aziende che hanno ripreso i viaggi di lavoro hanno dovuto adattarsi alla nuova normalità. Poiché i governi di tutto il mondo cambiano frequentemente le loro politiche e le restrizioni COVID-19, l’incertezza della situazione attuale porta i dipendenti a nutrire preoccupazioni sui viaggi di lavoro all’estero, anche su come essi possano influenzare le loro vite personali. Le aziende dovrebbero esserne consapevoli e cercare di mitigare tali preoccupazioni.

 

L’importanza del Duty of Care e di una copertura adeguata

La responsabilità del datore di lavoro trascende quindi le ordinarie obbligazioni in tema di salute e sicurezza e richiede la valutazione preventiva dei rischi e la formazione dei lavoratori sulle possibili minacce alla loro sicurezza nel corso della trasferta. Di conseguenza occorre implementare policy aziendali per la mitigazione e la gestione di tali rischi. Solo un assicuratore specializzato, solido e multinazionale può supportare questa evoluzione.

In Italia, la consapevolezza degli obblighi di Duty of Care tra le piccole e medie imprese (PMI) non è molto diffusa. Ciò è fondamentalmente causato da una mancanza di comprensione del rischio. Mentre le grandi aziende spesso hanno risk manager dedicati che possiedono le competenze e le risorse necessarie per garantire che le esposizioni siano ridotte al minimo, le piccole imprese, con risorse più limitate, tendono a optare per soluzioni assicurative standard, in cui il costo e l’efficienza sono i due fattori motivanti.

Troppo spesso accade che le aziende più piccole selezionino la proposta più economica, per poi accorgersi di non essere coperti a incidente avvenuto. Se da un lato questo è il peggior scenario possibile per qualsiasi azienda, l’impatto più forte ricadrà sulle organizzazioni più piccole, poco attrezzate per far fronte a eventi negativi.

È quindi fondamentale per ogni azienda, dalle PMI alle grandi multinazionali, dotarsi di una copertura per i viaggi di lavoro adeguata, che abbini garanzie e massimali ampi a servizi di assistenza di qualità elevata, concreti e tempestivi nel momento del bisogno, in ogni parte del mondo. Un programma assicurativo completo, con ampie coperture e poche limitazioni, che si caratterizzi come un prodotto valido per fronteggiare ogni situazione avversa, incluse epidemie e pandemie. Affidandosi a un assicuratore globale, che possieda esperti in materia di requisiti assicurativi anche nei Paesi più remoti e sia quindi in grado di offrire programmi multinazionali conformi alle normative locali.

 

 

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